by MünchnerFax » Wed 29 May 2013; 10:32
Forse non vado fuori tema e forse sì, ma mi sembra pertinente raccontarlo.
Come è naturale, ho parecchi conoscenti italiani da queste parti e come è naturale, ogni tanto abbiamo tutti a che fare col consolato locale per le pratiche burocratiche. Devo puntualizzare che siamo fortunati perché questo consolato non è un exemplum di inefficienza come invece si sente spesso dire di altri consolati sparsi per il mondo. Bene, non so quante volte ho già sostenuto una discussione di questo tipo:
Interlocutore X: Ah devo andare al consolato a fare [una pratica non particolarmente esotica, es. cambio di residenza o rinnovo carta d'identità], è tutto uno schifo signora mia
Io: E perché? Raccontami
X: (Prima del 2012) Eh bisogna andare agli uffici di persona e perdere una mattinata del proprio tempo in mezzo a famiglie discendenti della prima ondata migratoria isteriche e nullafacenti vari - (dopo il 2012) Ora che hanno messo il sistema della prenotazione obbligatoria di uno slot temporale dal loro sito per presentarsi di persona ed evitare il casino generale nel consolato, si ottengono appuntamenti a un mese di distanza [NB detto da uno che per tre anni non ha cambiato residenza e si sveglia una settimana prima delle elezioni a cui intenderebbe votare] - (sia prima che dopo il 2012) e poi al telefono non rispondono mai e poi mai.
Io: scusa ma perché non vai sul sito del consolato, ti leggi cosa devi fare per [pratica in questione] che c'è tutto scritto, scarichi il modulo per [pratica in questione], lo compili, lo chiudi in una busta e lo spedisci? Sono dieci minuti e 58 cent di francobollo.
X: Sèè, arrivi te a insegnarmi come si sta al mondo, lo sai che gli enti pubblici italiani si perdono tutto e fanno casini con le carte.
Io: Sarà, ma io col consolato ho già fatto A, B, C, D, E per posta oppure per e-mail e non è mai successo niente di spiacevole. Quando ho dovuto far mettere il timbro per prolungare la scadenza della carta d'identità gliel'ho spedita direttamente in busta chiusa con posta ordinaria con una lettera d'accompagnamento e 3,50 € di francobolli per rispedirmela per raccomandata quando avessero finito.
X: [espressione smarrita]
Io: [espressione di sufficienza]
X: [commenti di ravvedimento tipo "se l'avessi saputo prima", o alternativamente commenti scanzonati che confermano la sfiducia]
La morale è la seguente, non so se faccio bene a estenderla all'italiano-tipo ma vale sicuramente per quelli che frequento io quotidianamente, e già sono tutti di una certa categoria: relativamente giovani o giovani tout court, con qualifiche alte e con parecchio tempo di esperienza all'estero e di contatti con altre culture. La morale è che agli italiani il contatto fisico e personale con la burocrazia piace e sono disposti a perdere del tempo pur di avere questo contatto ed essere sicuri di "mettere pressione" alla controparte, poiché hanno un'endemica diffidenza sia verso il prossimo in generale (e qui non mi escludo nemmeno io), sia verso le tecnologie (nuove e vecchie: anche la posta!), sia infine verso qualunque funzionario o impiegato dell'ente o azienda controparte, e questo anche in casi dove la tecnologia è un oggettivo aiuto a risparmiare ore del proprio tempo. Non deve essere necessariamente un ente pubblico. Conosco la realtà di un call center di un autonoleggio per tutta Europa dove la maggior parte delle chiamate arrivano dall'Italia: i latini e soprattutto di gran lunga gli italiani preferiscono prenotare un'auto a voce con un operatore piuttosto che fare da soli, mentre altre nazionalità prenotano per i fatti loro via internet e telefonano solo per chiedere dubbi o fare modifiche dell'ultimo minuto o per altre situazioni particolari.