by Trullo » Mon 20 January 2020; 0:04
Qualcuno era milanista perché era nato in Lombardia
Qualcuno era milanista perché il nonno, lo zio, il papà
La mamma no
Qualcuno era milanista perché vedeva Maldini come una promessa, Kakà come una poesia, il Milan come il paradiso terrestre
Qualcuno era milanista perché si sentiva solo
Qualcuno era milanista perché aveva avuto un'educazione troppo interista
Qualcuno era milanista perché il campionato lo esigeva, il palmares lo esigeva
La Champions lo esigeva, la storia anche: lo esigevano tutti
Qualcuno era milanista perché glielo avevano detto
Qualcuno era milanista perché non gli avevano detto tutto
Qualcuno era milanista perché prima, prima, prima, era interista
Qualcuno era milanista perché aveva capito che Sacchi andava piano ma lontano
Qualcuno era milanista perché Ancelotti era una brava persona
Qualcuno era milanista perché Moratti non era una brava persona
Qualcuno era milanista perché era cristiano ma amava il diavolo
Qualcuno era milanista perché beveva Heineken e si commuoveva alle partite di Champions League
Qualcuno era milanista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio
Qualcuno era milanista perché era talmente affascinato dagli olandesi
Che voleva essere uno di loro
Qualcuno era milanista perché non ne poteva più di fare l'olandese
Qualcuno era milanista perché voleva l'aumento di coppe in bacheca
Qualcuno era milanista perché Ronaldinho? Oggi, no
Domani forse ma dopodomani sicuramente
Qualcuno era milanista perché:
"La Curva Sud, il Casciavit, la Fossa dei Leoni, cazzo"
Qualcuno era milanista per fare rabbia a suo padre
Qualcuno era milanista perché guardava solo canali Mediaset
Qualcuno era milanista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione
Qualcuno era milanista perché voleva vincere tutto
Qualcuno era milanista perché conosceva gli juventini, laziali, orobici e affini
Qualcuno era milanista perché aveva scambiato la zona pura per il Vangelo secondo Sacchi
Qualcuno era milanista perché era convinto di avere dietro di sè la Curva Sud
Qualcuno era milanista perché era più milanista degli altri
Qualcuno era milanista perché c'era il Presidente Berlusconi
Qualcuno era milanista malgrado ci fosse il Presidente Berlusconi
Qualcuno era milanista perché non c'era niente di meglio
Qualcuno era milanista perché andava contro il club più scandaloso del mondo
Qualcuno era milanista perché la bolgia e il calore, peggio che in Curva Sud, solo all'inferno
Qualcuno era milanista perché non ne poteva più
Dei 30 scudetti degli juventini ladri e mafiosi
Qualcuno era milanista perché Atene, Manchester, Istanbul, la Fatal Verona, la Serie B, poi di nuovo Atene, eccetera, eccetera, eccetera
Qualcuno era milanista perché chi era contro, era milanista
Qualcuno era milanista perché non sopportava più
Quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare Juventus
Qualcuno, qualcuno credeva di essere milanista e forse era qualcos'altro
Qualcuno era milanista perché sognava una proprietà diversa da quella americana
Qualcuno era milanista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri
Qualcuno era milanista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo
Perché sentiva la necessità di una morale diversa
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno
Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita
Qualcuno era milanista perché con accanto questo slancio ognuno era come
Più di se stesso: era come 12 persone in una
Da una parte la personale fatica quotidiana
E dall'altra il senso di appartenenza a una squadra che voleva spiccare il volo
Per cambiare veramente la vita
No, niente rimpianti
Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare
Come dei diavoli ipotetici
E ora?
Anche ora ci si come sente in 12
Da una parte il tifoso
Che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
E dall'altra 11 giocatori, senza più neanche l'intenzione del volo
Perché ormai il sogno si è rattrappito
12 miserie in un corpo solo
"Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato.“ (Rossana Rossanda)