Sistemazione della rete stradale milanese

[S-Bahn]

Non so cosa avrebbe tolto la gronda nord all'asse Lugano-Lotto.
C'è però qualche motivazione all'opposizione alle nuove strade. Non è priva di fondamento l'intuizione che più strade si fanno e più sia amplia l'offerta con la conseguenza di spostare quote di traffico verso l'auto. Anzi, non è una intuizione ma è un fatto, a meno di credere che le auto in circolazione siano una grandezza fissa, indipendentemente dalle alternative e dal contorno.
Poi esistono situazioni in cui la valutazione complessiva le giustifica, ma non è facile discernere.

[friedrichstrasse]

Sono vecchie teorie che erano valide ai tempi del boom economico, quando crescevano il numero delle automobili e la domanda di mobilità.

Oggi le modifiche della scelta modale dipendono solo in minima parte dalla dotazione di strade: sono molto più importanti l'offerta del TPL, la conformazione urbanistica del territorio, la presenza e il costo dei parcheggi.

[S-Bahn]

Non sono mica tanto vecchie teorie. E' invece vecchia la teoria che alle auto bisogna sempre dare spazio, roba da anni '50.
Poi è chiaro che ci vuole una alternativa valida nel TPL. Se non hai alternativa ti sciroppi le code e vai in auto lo stesso, anche se tante scelte di mobilità comunque dipendono dai tempi di spostamento in auto. Se il lavoro è troppo distante da casa, in termini di tempo, o cambio lavoro o cambio casa.
Vale anche il duale. Posso anche costruire un valido TPL ma se di fianco ci metto un'autostrada non aiuto certo la scelta modale a favore del TPL.

[friedrichstrasse]

Nessuno dice più che "alle auto bisogna sempre dare spazio", per fortuna.
È noto che negli anni cinquanta e sessanta si toglievano i marciatram per ricavare una corsia in più che finiva subito congestionata, ma oggi per fortuna i tempi sono cambiati.

Esiste però una quota modale delle auto sotto la quale è impossibile scendere, perché molte merci viaggiano su gomma, e perché esistono spostamenti di lavoro pulviscolari difficili da servire col TPL, eccetera.

È sensato agire in modo punitivo verso questa quota di traffico? No, perché si ottiene solo di far perdere tempo a molte persone, e di aumentare congestione e inquinamento in certi punti singolari.

[S-Bahn]

Condivisioni in parte condivisibili ma siamo molto lontani "da una quota modale su gomma al disotto della quale è impossibile andare", anzi in molto casi non ci stiamo provando neppure ad andare in questa direzione.
Poi, ripeto, i casi singoli sono da valutare ma non è una fase conclusa quella dell'invadenza dell'auto che si è mangiata il territorio e ancora continua a farlo.

[friedrichstrasse]

Purtroppo a Milano città la razionalizzazione della rete stradale non è mai veramente iniziata, e dalla metà degli anni ottanta sono stati abbandonati anche i progetti che si attendevano da decenni.

Col risultato che abbiamo il traffico del 2016 costretto sulla rete stradale disegnata dal piano regolatore del 1889.

[S-Bahn]

Che è decisamente meno devastante, e per certi versi addirittura più razionale, di quella del piano del 1953 di cui, per fortuna, si è realizzato poco o nulla.

[friedrichstrasse]

Sì. Però il piano del 1889 copre un'area molto ridotta rispetto alla città attuale: non è niente affatto razionale dover penetrare in città fino alla circonvallazione, perché mancano collegamenti tangenziali adeguati più esterni.

[skeggia65]

Secondo me la sopraelevata di Corvetto è addirittura peggiorativa per il traffico: le auto dirette verso il centro, che non sono poche, vanno a intasare la rotonda di piazzale Bologna e il semaforo di viale Bacchiglione.

Senza sopraelevata correrebbero diritte lungo corso Lodi, senza semafori o svolte varie.

più probabilmente si distribuirebbero anche su Toffetti e da lì verso Sulmona e Varsavia.
E una quota consistente sceglierebbe tragitti diversi (tangenziale est), dato che il semaforo di piazza Mistral sarebbe un incubo.

[lico]

per Monte Ceneri Serra un tunnel da Jenner a Stuparich per la 90/91, brevi sottopassi paralleli per il traffico nei punti più critici (Mac Mahon, Certosa, De Gasperi/Scarampo), eliminazione dei cavalcavia, De Gasperi/Scarampo da sottopasso a ponte.
Per Corvetto, rimozione cavalcavia, termine autostrada in Mistral, ampia rotatoria senza semafori. Due percorsi rapidi in uscita (senza passare dalla rotatoria) da Corvetto e Toffetti), modello tipo piazza Maggi. Impatto cantieri penso devastanti.

[friedrichstrasse]

per Monte Ceneri Serra un tunnel da Jenner a Stuparich per la 90/91

[friedrichstrasse]

Dal forum skyscrapercity, un ritaglio del Corriere del 1970.

Al di là del titolo roboante (e che oggi sarebbe politicamente scorretto) si tratta di un'ottima idea: un breve sottopasso per eliminare le auto dal piazzale Cimitero Monumentale e dalle vie adiacenti.
Un vero peccato che non se ne sia fatto nulla: avrebbe decongestionato via Cenisio, via Procaccini, via Farini e via Ferrari.

Da notare anche il corso Como prolungato in trincea fino a piazza Freud, e l'incrocio Gioia-Liberazione su due livelli

[Trullo]

Se fosse stato realmente effettuato, che impatto avrebbe avuto su M5?

[S-Bahn]

A parte M5, che impatto avrebbe avuto sulla città e sulla scelta modale?
Continuiamo a ragionare come negli anni '50 quando si pensava che il volume di auto in circolazione doveva essere una variabile indipendente e di conseguenza le strade dovevano adattarsi a questi volumi considerati un dato non modificabile, una quantità fissa.
Non è così perché le varie modalità sono sempre in competizione tra di loro e l'attrattiva ne determina il punto di equilibrio.

[friedrichstrasse]

Dimentichi una cosa: questi progetti che tu avversi tanto sono rimasti tutti sulla carta.
La città è andata proprio nella direzione da te auspicata: nessun investimento sul trasporto stradale, grandi investimenti in infrastrutture di TPL, mantenimento di un'estesa rete tranviaria.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: le auto letteralmente straripano da una rete stradale insufficiente e obsoleta (di concezione ottocentesca): e così, non volendo affrontare i problemi, abbiamo ottenuto congestione, inquinamento e pesanti conseguenze su quel TPL di superficie che si voleva tanto salvaguardare.