Riporto in auge questa discussione.
La proposta è semplice e lapalissiana: la linea FNM per Como viene congiunta alla linea FS presso Camerlata, e i treni fanno capolinea a Como San Giovanni, che diventa una stazione centrale.
Il tronco FNM da Camerlata a Como Lago viene abbandonato e convertito a pista ciclabile, perché essendo a binario unico e radente agli edifici non può nemmeno essere convertito in un'improbabile tranvia urbana.
Il tronco RFI da Camerlata a Como San Giovanni necessita di essere quadruplicato per l'aumentato traffico, ma già che ci siamo ci starebbe un'ulteriore fermata urbana presso la chiesa di San Rocco, come parziale risarcimento alla zona sud della città che perde la stazione di Como Borghi.
Il risultato è che tutte le linee ferroviarie convergono in un unico fascio, da Camerlata a Mendrisio, che si configura come vero passante ferroviario dell'area urbana comasca; su questo passante i treni si susseguono ad alta frequenza, come una vera S-Bahn urbana.
Passiamo ora agli svantaggi: la perdita delle stazioni FNM di Como Borghi e Como Lago, e soprattutto del comodo interscambio fra quest'ultima e i battelli del Lario.
Come già detto, Como Borghi (molto utilizzata dagli studenti di un plesso scolastico) viene sostituita da San Rocco, mentre l'imbarcadero dei traghetti potrà comunque essere raggiunto con facilità da Como San Giovanni, facendo una breve passeggiata sul lungolago, che per i turisti non è affatto una tragedia. Anzi, questo contribuirebbe certamente allo sviluppo turistico della città.
Il vantaggio principale della proposta è comunque di rilevanza regionale, dato che si creerebbe un importante nodo a Como San Giovanni, collegato direttamente ad altri nodi importanti come Como, Monza, Lecco e Varese. Visto che Como San Giovanni è anche una fermata internazionale, è evidente che mezza Brianza verrebbe collegata rapidamente con un'area vastissima.