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Giura: si a futuro cantone, Giura bernese no
24 novembre 2013 - 17:23
La Svizzera non conterà in futuro un nuovo cantone composto dal Giura e dal Giura bernese. Quest'ultimo ha rifiutato oggi di considerarne persino l'eventualità, mentre il Giura sarebbe stato ampiamente disposto a formare una nuova entità con i vicini.
I tre distretti bernesi hanno bocciato l'idea con il 72% dei voti; nel Giura, i pareri favorevoli hanno invece superato il 76%. La partecipazione ha raggiunto livelli particolarmente elevati (un complessivo 72,5%) nei tre distretti bernesi, mentre nel Giura - forse dando per scontato il risultato - ha dato il suo parere sul tema soltanto il 64,21% del corpo elettorale, una cifra inferiore a quelle evocate da recenti sondaggi.
Nel Giura bernese, soltanto Moutier ha dato la sua adesione all'eventuale creazione di un'assemblea costituente, con il 55% di sì. Nella vicina località di Belprahon (BE), 110 cittadini si sono espressi a favore, mentre altrettanti l'hanno respinta.
In numerose località francofone del canton Berna, la proposta è stata seccamente respinta: a Tramelan e Courtelary la proporzione di no è stata dell'80%, mentre a St-Imier ha raggiunto il 76% e a Bévilard il 73%.
Nel Giura, i tre distretti si sono espressi in modo unanime a favore della modifica costituzionale che avrebbe permesso al governo di Delémont di avviare il processo volto ad istituire un nuovo cantone. Il più entusiasta è stato quello di Delémont, dove i pareri favorevoli hanno raggiunto il 79,5%. Seguono le Franches-Montagnes con una proporzione superiore al 78%, mentre il più riservato (come durante i plebisciti del 1974) si è mostrato il distretto di Porrentruy, dove il campo dei partigiani è stato del 71,5%.
Nessuno dei 57 comuni giurassiani ha rifiutato la proposta. Il più favorevole è stato Vellerat - unitosi con il Giura dopo lunghe peripezie -, con un tasso di adesione superiore al 94%. Il meno convinto è stato Ederswiler (a maggioranza tedescofona), dove il sì ha sfiorato il 51%.
"È andata meglio di quanto potevamo aspettarci", ha commentato la figura emblematica del movimento antiseparatista (ossia fedele al Canton Berna) Marc-André Houmard. "Abbiamo vinto", ha dichiarato, dando un colpo alla spalla del consigliere di Stato bernese Christoph Neuhaus mentre entrambi si trovavano alla prefettura di Courtelary (BE).
"Estremamente soddisfatto" anche il copresidente del comitato "Il nostro Giura bernese" Jean-Pierre Graber. Secondo gli ambienti antiseparatisti, l'elevata partecipazione nel Giura bernese rivela il desiderio della popolazione di voltar pagina sulla "Questione giurassiana".
La pagina non sarà però voltata definitivamente a Moutier. Come lo ha ricordato il presidente dell'Assemblea intergiurassiana Dick Marty, già consigliere agli Stati (PLR/TI), il comune disporrà ora di due anni per decidere definitivamente della sua appartenenza cantonale. Per il sindaco Maxime Zuber sarà effettivamente necessario avviare il processo nel senso dell'esito dello scrutinio. "Con questo voto - ha detto - Moutier non è diventata giurassiana, ma non è più una città bernese".
Chiamati a sorvegliare lo svolgimento del voto nelle due regioni, gli osservatori della Confederazione non hanno rilevato irregolarità, indica il Dipartimento federale di giustizia e polizia. La quindicina di preposti, tutti dipendenti dell'Ufficio federale di giustizia e in maggioranza francofoni, hanno visitato i locali elettorali fra ieri e oggi. Erano già stati sorvegliati in questo modo i plebisciti degli anni Settanta sfociati nella creazione del Giura.
sda-ats
Coccodrillo wrote:C'è da dire che usando un criterio linguistico Bienna non potrebbe stare in nessun cantone![]()
È curioso che Ederswiler sia passato dal Berna al Giura, ma non a Basilea Campagna.
Seguirà prima o poi una votazione per riunire i due Basilea?
Coccodrillo wrote:Seguirà prima o poi una votazione per riunire i due Basilea?
marex wrote:Per i cantoni: vi sono "scenari" ipotizzati alcuni anni fa e citati oggi in un'intervista dell'ex politico ticinese Dick Marti che prevedono la loro riduzione (fra 50 anni?) dagli attuali 26 a 9.
BERNA
02/01/2014 - 14:34
Sito in lingua albanese finanziato dai soldi pubblici
Albinfo.ch ha ricevuto dalla Confederazione un finanziamento di quasi un milione di franchi. Soltanto l'anno scorso sono stati versati 345.000 franchi. Ora c'è chi chiede di bloccare il finanziamento pubblico
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BERNA - Si chiama Albinfo.ch ed è il giornale online per gli albanesi che vivono in Svizzera. Il portale d'informazione in lingua albanese è nato nell'ottobre del 2010. Fino ad oggi Berna ha investito nel progetto quasi 900mila franchi svizzeri. Soltanto nel 2013, stando a quanto riferisce oggi la "Basler Zeitung", la Confederazione ha finanziato il progetto con 345mila franchi.
I costi sono ripartiti tra la Direzione dello Sviluppo e della cooperazione, l'Ufficio federale della migrazione e la Commissione federale della migrazione.
Lukas Reimann, consigliere nazionale dell'UDC chiede la fine del finanziamento pubblico di questo sito: "Sul quel sito web appaiono prese di posizione parziali ed unilaterali e, - ha dichiarato al quotidiano basilese - nell'anonimato si polemizza contro gli svizzeri e i cristiani". Una fonte interna ha confermato quanto riferito da Reimann. Sul sito verrebbero pubblicati articoli con toni ostili nei confronti dei non islamici. E sempre sul portale in lingua albanese, finanziato con i soldi pubblici della Confederazione, sarebbe apparsi un articolo in cui un gruppo di tifosi (sempre anonimo) marchiava con il timbro di "traditori" i giocatori della nazionale svizzera di etnia albanese.
Da parte confederale viene spiegato che il portale Albinfo.ch rientra in un progetto di integrazione ad ampio spettro che si colloca in un programma di collaborazione con l'est europeo. Per quanto riguarda l'accusa nei confronti del sito di fomentare odio anticristiano, il Consigliere federale Didier Burkhalter, in occasione dell'ultima sessione invernale, ha risposto al deputato UDC Markus Reimann, spiegando che il sito viene controllato regolarmente e che i contenuti polemici degli interventi sono limitati e i commenti vengono filtrati. Lo ha detto Bashkim Iseni di Albinfo.ch, aggiungendo che la redazione elimina dal 30 al 40% dei commenti sulla base del codice deontologico.
La domanda di fondo resta aperta: perché finanziare con soldi pubblici questo sito?
La redazione è composta da quattro redattori distribuiti a Losanna e a Zurigo e conta 16 corrispondenti. I contributi pubblicati su Albinfo.ch sarebbero, per la maggior parte, presi da altri giornali senza citazione della fonte. In tutti i casi pare che i redattori del sito abbiano buone relazioni in quel di Berna. Quando il Consiglio federale si è riunito in una cena a porte chiuse nel castello Wil della capitale, il portale ha riferito dell'evento pubblicando foto in esclusiva.
Mister_RD19 wrote:Com'é che si trovano questi soldi per finanziare la realizzazione di un sito in albanese, ma non si trovano ne i soldi ne il tempo per tradurre tutte le comunicazioni federali (siti, newsletter, riviste, documenti, ecc..) in italiano?
LUGANO
17/01/2014 - 18:27
Votazione del 9 febbraio, il libretto delle istruzioni in romancio
A un luganese viene recapitato il libretto delle istruzioni in romancio, "errore o promozione della quarta lingua nazionale?"
Articolo di p.d'a.
Foto lettore
LUGANO - In questi giorni nelle case degli svizzeri vengono recapitate le buste contenenti il materiale di voto popolare del prossimo 9 febbraio. Gli elettori sono chiamati ad esprimersi su tre oggetti di valenza confederale così definiti: "Il finanziamento e ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria", "il finanziamento dell'aborto è una questione privata", "Contro l'immigrazione di massa". Inoltre i ticinesi sono chiamati a decidere su una modifica costituzionale inerente "l'ineleggibilità e la destituzione di persone condannate o perseguite per crimini o delitti contrari alla dignità alla carica".
Un nostro lettore di Lugano ci ha spedito una fotografia, informandoci di aver ricevuto il libretto delle spiegazioni del Consiglio federale in lingua romancia e non in lingua italiana. "Sfogliando il quadernetto non sembra difficile da capire il romancio - ci ha scritto - E ammetto che di solito la consultazione è veloce perché generalmente so già se votare sì o no". Ironicamente, poi, pone la domanda: "La mia domanda è se vi è stato un semplice errore di invio o se, invece, vi è una sorta di promozione del romancio nelle altre parti linguistiche della Svizzera. Non è male, ma forse sarebbe meglio non rischiare di far confusione quando ci sono oggetti in votazione".
L'errore non è ancora chiaro se è isolato o se riguarda più persone a Lugano e in Ticino.
CANTONE
05/08/2014 - 22:36
"Signore e signori benvenuti nella galleria autostradale del San Gottardo…"
La voce italiana relegata all’ultima posizione dopo tedesco, inglese e francese. Ancora una volta la lingua di Dante declassata? Dall’Ustra spiegano che…
BELLINZONA - "Signore e signori benvenuti nella galleria autostradale del San Gottardo...". Per gli automobilisti e i camionisti che percorrono uno dei trafori più lunghi del mondo, il messaggio informativo in quattro lingue, che d’improvviso interrompe le trasmissioni radiofoniche con un jingle squillante, è abitudine ormai consolidata.
Eppure - e qui arriva la notizia (estiva e leggera, per carità) - la successione dei messaggi è cambiata. Se una volta il messaggio in italiano precedeva quello in altre lingue, a seconda della frequenza radiofonica ascoltata (solitamente se si era sintonizzati sulla SRF il messaggio in lingua tedesca precedeva quello in italiano), recentemente è stato declassato in ultima posizione. Infatti la lingua di Dante è preceduta dal tedesco, l'inglese e il francese.
Ancora una volta l’italiano snobbato e relegato all’ultima posizione, addirittura nella galleria che collega il sud latino con il nord delle Alpi? "No, niente di tutto questo" - ci ha assicurato Andreas Rüegger - portavoce dell'Ufficio delle Strade nazionali di Zofingen, nel Canton Argovia - "non abbiamo fatto ragionamenti di questo genere". Come ci ha spiegato Rüegger, la divisione per l’esercizio delle strade nazionali di Flüelen ha cambiato la sequenza dei messaggi nella galleria stradale del San Gottardo per uniformarla al sistema già operativo nelle gallerie dei Canton di Uri, di Svitto e di Untervaldo, come per esempio quelle lungo l'arteria stradale della Achsenstraße [sic], del Seelisberg. Sistema che si attiva, a differenza di quanto accade al San Gottardo, soltanto in caso di emergenza.
Un'ultima piccola curiosità: la voce in italiano che abbiamo sentito per tanti anni è stata sostituita da quella di Alessandro Tini, giornalista radiofonico della Rsi noto per essere il conduttore della Voce [sic] del Grigioni italiano.
CANTONE
29/08/2014 - 19:11
"Con l'inglese al primo posto, saremmo tutti più poveri"
Decisa presa di posizione del linguista Alessio Petralli dopo le esternazioni del presidente del Politecnico federale di Losanna: "L’economia non centra. Qui si parla di identità e di cultura"
Articolo di Patrick Mancini
LUGANO – Inglese per tutti e addio a francese e tedesco. Sarebbe questa la ricetta di Patrick Aebischer, presidente del Politecnico federale di Losanna, per l’insegnamento delle seconde lingue nelle scuole elementari della Romandia e della Svizzera tedesca. La dichiarazione, rilasciata alla NZZ, sta suscitando parecchie reazioni. Soprattutto per il modo con cui Aebischer la motiva: "L'inglese è diventato per tutti gli svizzeri la priorità". Decisa la presa di posizione del noto linguista Alessio Petralli. Che spiega: “Così si sacrifica la cultura sull’altare dell’economia. Con l’inglese al primo posto, saremmo tutti più poveri”.
Professor Petralli, Turgovia e Nidvaldo hanno manifestato l’intenzione di sopprimere l’insegnamento del francese alle elementari. Si torna a discutere, in maniera accesa, di plurilinguismo…
"Ed è normale che la discussione si infiammi. Perché qui si parla di identità. In Svizzera abbiamo una fortuna inestimabile e c’è qualcuno che vorrebbe rovinare tutto. Quando un bambino studia il francese o il tedesco a scuola, non impara solo una lingua, ma fa anche un’immersione culturale nel nostro Paese, nella realtà svizzera. Si rende conto che la Confederazione è fatta di Cantoni, di regioni linguistiche che hanno deciso di coesistere".
Aebischer, e chi la pensa come lui, fa leva sul fatto che l’inglese è importante per l’economia. Lei cosa ne pensa?
"È un ragionamento senza senso. Ma dove sono questi bambini che a 10 anni devono trattare questioni economiche? L’inglese è importante, ma va bene più avanti".
In Ticino l’inglese arriva solo in terza media…
"E infatti il modello ticinese, con il francese dalla terza elementare, con il tedesco dalla seconda media e con l’inglese a partire dalla terza media, rappresenta un ottimo compromesso. Chi vuole cocciutamente dare la precedenza all’inglese dovrebbe dare un’occhiata a quanto si fa in Ticino, dove si ha la prova che ci può stare tutto senza calpestare e sminuire le lingue nazionali".
L’inglese è davvero così necessario per trovare un lavoro?
"Lo è. Ma vanno considerate tante altre cose. Ad esempio che con francese e tedesco noi parleremmo comunque con tutta Europa, ad eccezione che con il 13% di persone che vive nei Paesi anglofoni. In un mercato del lavoro in cui tutti masticano l’inglese, il fatto di avere basi in lingue come italiano, tedesco e francese è un valore aggiunto non indifferente. C’è chi si illude che l’inglese rappresenti la scorciatoia come denominatore comune per tutti. In realtà l’inglese potrebbe fare naufragare la Svizzera così come la intendiamo oggi. Queste proposte potrebbero essere pericolose anche per l’italiano. Pensate che nei Grigioni, unico cantone trilingue, c’è chi spinge per spazzare via le lingue nazionali dalle elementari e dare spazio all’inglese. Se questo non è impoverimento culturale…".
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