Perché per il 31 le macchinette dovrebbero essere programmate diversamente. Non ho trovato alcuna eccezione, se arrivi fino a Bignami paghi € 2,20.
Le convalidatrici si limitano a confrontare la zona in cui si trovano fisicamente in un dato momento, con la tariffa del biglietto che si vuole convalidare in quel momento. Se si trova in Mi3 ed uno sale con un Mi4-Mi5, da luce rossa ed un messaggio come:”fuori zona” o simile. In altre parole, le macchinette non vengono programmate, sanno dove si trovano e si adattano di conseguenza. Ci mancherebbe solo che vanno riprogrammate se il mezzo su cui sono vanno a fare un’altra linea che copre zone diverse.
L’”AMBITO COMUNALE” non esiste più, ma esistono delle eccezioni in cui valgono tariffe comunali per contratti antecedenti alla integrazione e stipulati dai comuni stessi (Rho, Paderno, Seregno, ecc.). Ed esiste poi, solo per gli abbonamenti, l’”AMBITO URBANO”, chiamiamolo così per analogia, di Milano, la zona “Mi3a”, alias “Mi1”. Essendo il sistema tariffario regionale una integrazione esclusiva, tutte queste situazioni devono rientrare nello STIBM al più presto possibile.
Lucio Chiappetti wrote:(1) a me risulta che le tariffe a due zone (da MI3-Mi4 a Mi4-Mi5 fino a Mi8-Mi9) siano sempre esistite dall'inizio dello STIBM. Salvo Mi1-Mi2 e Mi2-Mi3.
Ni. Sì, è presente fin dall’inizio dell’entrata in vigore di STIBM, ma è una correzione introdotto durante la fase di messa a putno del sistema. Per il regolamento Mi3 è una unica zona, composta di 3 unità tariffarie (quando le altre “zone centrali” di Pavia e Voghera sono da due unità), suddivisa in Mi3a e Mi3b solo per gli abbonamenti milanesi. A rigor di logica della regola “minimo due zone” (in realtà si parla di minimo due unità tariffarie) questo avrebbe comportato per una persona di Paderno che volesse andare a Cormano, dover comperare un biglietto da “due zone” Mi3-Mi4 composta da 4 unità tariffarie, e non solo da 2. In sostanza si sono resi conto che c’era un salto di tariffa ritenuto eccessivo per un transito da un comune all’altro fuori Milano, un “sostituto dell’AMBITO URBANO” troppo costoso. Nella prima versione del regolamento questo non c’era.
Di conseguenza hanno chiamato la zona “Mi3” come “Mi1-Mi3” per rendere meglio l’idea, anche se la zona “Mi1” formalmente non esiste, tanto meno la “Mi2”.
La “RicaricaMi” È la COP di ATM, è il medesimo supporto e sul lato opposto di quello mostrato dovrebbe avere il medesimo design di quello di Trenord (o Lecco, o Bergamo, o Brescia) come impone il regolamento della legge regionale. Ed è auspicabile che siano compatibili per caricare i biglietti indifferentemente dalle emettitrici ATM o TN.
Gli venisse un cancro se non fosse così, ma alcuni indizi mi dicono che sarà possibile, e spero da subito.