(…Inizio nona parte…)
Alcuni stralci delle due parti precedenti, e questa, sono tratte dal bellissimo libro di
Ulderico MunziIL ROMANZO DEL REX Sperling & Kupfer Editori
Che consiglio a tutti di acquistare !!! Per conseguire fama mondiale, non era sufficiente che il Rex fosse una grande nave,
né che il suo servizio di bordo fosse insuperabile !!! Per portarvi alcuni esempi,
per diventare maitre d’ chef o semplicemente camerieri,
non bisognava “ solo “ conseguire un diploma nei migliori istituti alberghieri italiani:
era necessario superare dure selezioni presso una scuola privata, amministrata dalla Società Armatrice, e fra i tanti corsi era
obbligatorio seguire anche quello di psicologia,
per “ inquadrare il cliente “ e capire sin dall’inizio quale tipologia di servizio potesse soddisfare al meglio i suoi gusti e le sue abitudini !
I bibliotecari dovevano CONOSCERE A MEMORIA se uno dei 2000 libri a bordo fosse disponibile in quel momento,
o già dato in prestito,
in modo che i passeggeri non dovessero attendere la consultazione dei registri !!!Le cucine, dove lavoravano 107 persone , erano una meraviglia sconosciuta altrove:
erano ben TRE, e quella di Prima Classe, occupava da sola quasi 900 metri quadrati !!!! Ogni giorno veniva serviti 8700 pasti !!!Un pranzo di Prima Classe era composto da 12 portate: antipasti, zuppe, primi piatti, uova, piatti di mezzo, legumi, buffet freddo, insalate, gelati, dolci, formaggio, e frutta !!! Il piatto di mezzo prevedeva solitamente fino a VENTI alternative di carne e pesce, con altrettanti contorni !!! Era sempre possibile ordinare un piatto speciale, e vedersi soddisfatti.
Per dare un’ idea generale, ad ogni viaggio venivano imbarcati 8000 capi di pollame, 75.000 uova fresche, la pasticceria di bordo preparava fino a
12.000 pasticcini al giorno , oltre a 500 grandi torte, 5000 brioches , e 300 kg di gelato.
Era necessario che l’ ingegneria italiana dovesse dare il meglio di sè !!!! Il REX era dotato di 4 eliche in bronzo a quattro pale, del diametro di poco inferiore ai 5 metri, del peso di 16 tonnellate ciascuna, fuse in un sol pezzo !
Ciascuna elica era mossa da un GRUPPO TURBORIDUTTORE INDIPENDENTE:
a tre TURBINE ad azione e reazione di alta, media e bassa pressione:
progettate per sopportare pressioni massime di 40 Kg/cmq !!!Le turbine non erano solidali con la struttura portante dello scafo, bensì montate su speciali slitte di scorrimento che non ostacolavano la loro naturale dilatazione e assorbivano gran parte delle vibrazioni !!! Un sistema automatico provvedeva al rilevamento della dilatazione e a disinserire la turbina in caso di scompenso assiale del rotore, come pure in caso di eccessiva accelerazione o in difetto di olio lubrificante.
Le 12 CALDAIE erano lunghe 7.40 metri, larghe 7.80 metri e alte 7.10 metri !!!
La superficie totale di riscaldamento raggiungeva i 14.700 mq con un surriscaldatore da 3.300 mq, in cui confluiva, oltre al vapore condensato che veniva raffreddato e rimesso immediatamente in circolazione, anche il distillato dell’acqua di mare per sopperire alle perdite del circuito.Ognuno dei quattro gruppi motore era stato concepito per sviluppare una potenza NORMALE di 25.000 cv, per un totale quindi di 100.000 cv, navigando fra i 25 ed i 26 nodi :
ogni fronte di caldaia era dotata di nove polverizzatori
che bruciavano dalle 760 alle 780 tonnellate di nafta al giorno !!! La nafta arrivava da 4 casse di servizio giornaliero della capacità di 908 tonnellate. Queste casse venivano costantemente rabboccate dalle 38 cisterne del doppiofondo cellulare e da 37 casse superiori, contenenti complessivamente 11.375 tonnellate di nafta !!!
Le motrici del REX furono le macchine più potenti mai costruite, e l’ Ansaldo, nel 1931, si pose come secondo produttore mondiale di apparati motore.
Gli ingegneri meccanici diedero il meglio di sé, in quanto riuscirono a progettare un apparato motore ESTREMAMENTE più potente ( e ve ne renderete conto in seguito), ed estremamente più compatto di quelli costruiti fino ad allora, per generare un consistenza risparmio di peso, e di spazio !
(la fonte di queste foto a dir poco favolose e di alcuni dati relativi alla meccanica è ips.it, concorso del Rex!)
L’innovazione che però probabilmente rimarrà nella storia dell’ingegneria navale
è lo SCAFO !!! Nel 1929, quando i progettisti erano al lavoro per definire le forme d’acqua dello scafo, decisero di rivolgersi alla vasca navale di Amburgo, attiva dai primi anni del ‘900, aveva un enorme archivio con una mole quasi infinita di dati su cui basarsi.
Ebbene, proprio in quel periodo il biologo tedesco Victor Schroeberger, era stato nella vasca a studiare un modello alquanto insolito: le TROTE !!!Non riusciva a capacitarsi del fatto che questo pesce potesse starsene a riposo in acque dove la corrente era impetuosa, e addirittura fuggire controcorrente con una grande maestria nella gestione della propria rotta.
Il modello di trota rivelò che
la forma delle squame del pesce è in grado di sfruttare e recuperare l’energia della corrente opposta, trasformandola in spinta propulsiva !!! Venne così deciso di copiare il metodo di sovrapposizione delle lamiere della carena, per simulare al meglio le squame della trota:
le PERFORMANCE DI VELOCITA’ del REX MIGLIORARONO così del 5 % !!!!!! Ma la nave da sola NON basta !!!Il suo COMANDANTE è il punto di forza unificante per vincere una competizione come il Nastro Azzurro !!!
Sue erano TUTTE le DECISIONI IMPORTANTI, che potevano potare alla vittoria, o ad una tremenda sconfitta…o peggio anche ad una possibile sciagura !!! Il COMANDANTE FRANCESCO Angelo Maria TARABOTTO (qui rappresentato con la sua adorata cagnolina
Lilin )
era
nato a Lerici, nel 1877, ed il suo rapporto con il mare era di fedeltà assoluta.
Secondo Ernesto Isaia, imbarcato come groom, ed unico vero confidente del Comandante,
egli parla all’ Oceano!
La sua carriera è stata lunga e gloriosa: nel 1896 era imbarcato come mozzo sul piroscafo Adria, successivamente presterà servizio militare sulla corazzata Lepanto…e nel 1912 si imbarcherà come secondo ufficiale sul Principessa Mafalda, di cui nel 1921 ottenne il comando, per la prima volta !!!
Sarà comandante anche della Duilio prima, e della Augustus poi, fino al 1932:
gli armatori decisero che egli sarebbe dovuto diventare il Comandante della più prestigiosa nave che avrebbe mai solcato gli Oceani !!! La disciplina sul Rex non era rigida…era qualcosa di più !!!Complice il fatto che
Tarabotto aveva prestato servizio per la Regia Marina,
a bordo del Rex, a detta di storici (ma anche e soprattutto del personale !!!) sembrava di essere su di una nave militare!
Non era consentito il minimo errore, o la minima svista !!! Per raccontarvi la GRANDISSIMA avventura transatlantica, ho deciso di affidarmi alle parole del Comandante!!!Ovviamente NON vi riporterò tutto, solo alcuni stralci, i più significativi !!!!
Acquistate il libro, e avrete la narrazione completa !!!!
Dal diario del Comandante Francesco Tarabotto:Genova, 9 agosto 1933(…)
Dalla finestra di casa ho guardato il mare. Scintillante. Piatto. Una leggera brezza da Nord-Est.
(…)
Poi ho cercato con lo sguardo la mia nave (…)
il Rex è tutto pulito. Riverniciato. Carena liscia come la pelle di un delfino. Dee sentire (a modo suo!!!) che l’avventura, la grande avventura, sta per cominciare.(…)
Sono salito a bordo alle 10.30. Ho preso l’ascensore, e mi sono chiuso subito nel mio alloggio.
(…)
A pranzo ho mangiato con Ottino (Giuseppe Alberto Ottino, comandante in seconda) e Risso (Luigi Risso, direttore di macchina).
Non ho detto nulla del Nastro Azzurro. Lo farò domani prima di salpare per Nizza.(…)
In navigazione, 10 agosto 1933(…)
Lo stato maggiore non sa ancora nulla del Nastro Azzurro, se le cose andassero male, non sopporterei sguardi di commiserazione .
Solo Risso ed Ottino sono stati informati: non ho riscontrato segni di stupore. Se l’aspettavano. Risso ha giurato che darà il massimo.(…)
Io ho rivelato che la società ci concedeva libertà nel consumo di combustibile, e che potevamo superare di 250.000 lire il nostro preventivo. Il Duce vuole il Nastro Azzurro.Ritirate le passerelle, il Rex si è mosso alle 11.30.
La partenza del Rex è sempre un avvenimento per la città di Genova, tutto il Rex splendeva.
La nave deve vivere le stesse pulsioni dell’animo mio. Esagero ? Siamo in simbiosi.Come sempre, nascondevo la mia emozione.
(…)
Lo scalo di Nizza è durato dalle 14.30 alle 15.40 ora locale. Si sono imbarcati alcuni passeggeri.
(…)
Alle 17.20 sono tornato in plancia.
(…)
Landini (l’ufficiale marconista, che aveva prestato servizio sull’ Elettra di Guglielmo Marconi)
mi ha detto che avremmo incrociato fra una mezzora il Conte di Savoia.Difatti la nave triestina è stata puntuale.
Lo ammetto: è una bella nave. Ma non deve avere la stessa anima del Rex.Le nostre due navi tagliavano le onde con potenza, il Conte di Savoia è sfilato ad una distanza di 80 metri, velocità stimata 29.63 nodi.
La stessa nostra velocità.Ho lasciato il ponte di comando, e ho puntato il binocolo sul Conte di Savoia. Ho inquadrato il
Comandante Lena, che a sua volta mi inquadrava dall’aletta di plancia. La sua uniforme era blu. La mia bianca.
Lo detesto perché poteva portarmi via il Nastro azzurro.(…)
Ma grazie al suo fallimento, potremo, il Rex e io, conquistare il Nastro Azzurro, se Dio e la madonna ci proteggeranno.In navigazione, 11 agosto 1933 Ho deciso che dopo lo scalo di Gibilterra non dormirò più.(…)
Ho detto a Nicola Dodero di assumere il comando. Mi sono ritirato nella sala nautica insieme con Ottino e Risso.
Dovevamo stabilire sulle carte la rotta più rapida per raggiungere il faro navigante di Ambrose.
(…)
Alle 19.30 eravamo già lontani da Gibilterra. Di nuovo mi sono ritrovato davanti all’ Atlantico, un mare per veri uomini.
<< Mi dia il massimo >> ho ordinato a Risso.Risso ha risposto: << Eseguo, Comandante! >>In navigazione, 12 agosto 1933 (…)
Abbiamo alle nostre spalle 524 miglia, velocità media: 28.55 nodi.La stessa del tedesco Bremen lo scorso giugno.
Ho riscontrato un aumento di rollio.
La maggio parte dei 1099 passeggeri è in cabina.
Soffre il mal di mare.
Se sapesse a quale impresa sta partecipando, lo sopporterebbe meglio, il mare…
(…)
In navigazione, 13 agosto 1933Landini è entrato in plancia con le ultime notizie sulle condizioni atmosferiche.
<< Sarà sempre peggio, Comandante! >>
<<Peggio come ? >>
<< Solo peggio, Comandante: avremo anche piovaschi, e più avanti, lungo la nostra rotta, alcune navi hanno segnalato banchi di nebbia…>>Il Rex saliva e scendeva per montagne e valli d’acqua.
Per tutta la notte tra il 12 ed il 13 agosto il Direttore di Macchina ha dato il massimo.(…)
Fino a quel momento le 12 caldaie del Rex avevano dato il massimo.
Il consumo era di 4600 chili di nafta all’ora per caldaia.
Era scontato uno slancio formidabile dei suoi 144.000 cv !Sì, la potenza MASSIMA del Rex
superava i CENTOQUARANTAQUATTROMILA cavalli !!!!! Risso aveva calcolato che le quattro eliche del Rex giravano a una velocità pari a 225 chilometri l’ora.
La media del 13 agosto è stata di 28.63 nodi.Superiore a quella del tedesco Bremen…
(…)
In navigazione, 14 agosto 1933Il Rex ha affrontato durante la notte un mare forza 8, altezza delle onde da 10 a 15 metri, vento contrario, rollio oltre i 20 gradi, sferzate continue di pioggia.(…)
Tutte le luci erano accese, ma il Rex pareva abbandonato (…) i passeggeri non hanno voglia di divertirsi.
(…)
Se rallentassi la velocità, potrebbero trarne un po’ di sollievo, ma non posso concedere loro nulla.
È sufficiente un minimo errore, per dire addio alla nostra avventura.
Oggi abbiamo registrato una media di 28.70 nodi.(…)
In navigazione, 15 agosto 1933(…)
Ho come ricevuto un colpo di mazza sulla testa allorché, al levare del sole, ho visto che la nebbia diventava sempre più fitta.
È finita, mi sono detto. Posso dire addio al Nastro Azzurro.
Ho impartito l’ordine di aumentare le vedette. Era come se corressimo nell’’ovatta.
<< Notizie, signor Landini ? >>
<< Pessime, Comandante ! >>(…)
Alle 8 a.m il Comandante in seconda Ottimo mi ha indirizzato uno sguardo interrogativo.
Interpretava il pensiero di tutto lo stato maggiore.
(…)
Il rischio di una collisione aumentava con lo spessore della coltre di nebbia.
Non aveva fatto diminuire la velocità del Rex. Se l’avessi fatto, tutto sarebbe andato perduto. Il Rex non meritava vigliaccherie.Infatti correva fra due pareti di nebbia, come se soltanto lui conoscesse la strada.(…)
Il telefono che mi collegava alla piattaforma di manovra della sala macchine era alla mia sinistra. A un certo punto ha suonato:
<< Rallentiamo, Comandante ? >> ha chiesto Risso.È stato tremendo. La domanda di Risso mi buttava di nuovo sulle spalle tutto il peso della responsabilità.
Non so chi o cosa mi abbia spinto a dire: << Mi dia sempre il massimo, Risso, e mi chiami solo se scoppiano le caldaie… >>(…)
Ho riafferrato il binocolo e l’ho ripuntato oltre la prua, che già si distingueva appena.
I miei ufficiali non mi avrebbero abbandonato.
(…)
Ho chiamato le macchine: << Risso ? >>
<< L’ ascolto, Comandante ! >>
<< Sempre a tutta forza ! >>
<< Sissignore ! >>Osare…(…)
<< Comandante ! >> ha detto Ottino avvicinandosi alle mie spalle.<< L’ ascolto, Ottino.>>Forse stava per dirmi che dovevamo rallentare, e all’improvviso il Rex, forse per tacitarlo, è entrato in una leggera schiarita.
<< Allora, Ottino, diceva ? >><< Vuole un caffè, Comandante ? >> ha chiesto.<< Non abbandono neanche per un attimo questo posto. Lo beva lei per me, il caffè ! >>
<< Sissignore ! >>C’è stata una breve schiarita, ma è durata, ahimè, troppo poco.
(…)
Avanzavamo adesso a tutta velocità verso l’ America in un alternarsi di banchi di nebbia, e momenti di visibilità.
Niente di peggio.
(…)
Alle 17.15 ho chiamato la sala macchine: << Risso ? >><< Comandante ? >>
<< Nulla da segnalare ? >>
<< Sempre al massimo, comandante! (…) Il Rex è forte come un gigante! >>
<< Avanti così, Risso. E grazie…>>(…)
Alle 18.30 siamo sbucati a tutta forza in un orizzonte libero!
E abbiamo il Record: una media di 29.61 nodi.Stavamo per umiliare il transatlantico tedesco (il Bremen).
Era fatta!(…)
Sono tornato in plancia alle 21.30. Da quante ore non ho chiuso occhio ? Forse cento. Forse molte di più.
Ho detto a Ottino di riposare. Mi ha risposto: << Disobbedisco, Comandante! >><< Qualcuno dovrà pur riposare ! >><< Nessuno, Comandante ! >> ha risposto all’unisono il personale di plancia.(…)
Ottino mi ha riferito che al tavolo del Comandante e al Bar del giardino d’ inverno i passeggeri gli hanno rivolto molte domande.
<< E lei cosa ha risposto ? >>
<< Ho detto che ci siamo battuti per il Nastro Azzurro ! >>
(…)
<< Cosa hanno detto i passeggeri ? >>
<< Hanno applaudito, Comandante! >>
<< E poi non abbiamo ancora in Tasca il Nastro Azzurro, Ottino! >>
<< Ohh sì…oh sì Comandante, che ce l’abbiamo !!! >>A questo punto il Comandante Francesco Tarabotto non scrisse più una riga.Nella notte fra il 15 ed il 16 agosto 1933, il Rex superò i 30 nodi !!!!!!
Alle 4.40 di mercoledì 16, non rallento neppure davanti al faro di Ambrose.
La traversata era stata compiuta da Gibilterra al faro di Ambrose in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti, alla velocità media di 28.92 nodi , navigando per 3181 miglia !!!
E durante le ultime 736 miglia mantenne una velocità media di 29.61 nodi !!!!Il REX ce l’ha fatta !!!!!! Abbiamo conquistato il Nastro Azzurro !!!!!Grazie anche all’ audacia e alla dedizione di uno dei migliori Comandanti che l’ Italia abbia mai avuto!!! (...Fine nona parte...)